Sarà anche uno dei film di Netflix più visti, ma ‘Love in the villa’ è proprio un’americanata. Costruito su una trama cretina, da fotoromanzo, con due che hanno affittato per turismo il medesimo appartamentino guarda caso affacciato su balcone di Giulietta e da lì in avanti storiella d’amore piena di banalità. Tanto per ridere, il proprietario delle cantine che vanno a visitare in Valpolicella si chiama Caruso! Tipico cognome veronese!  Attori meno che mediocri. Doppiaggio da dilettanti. Colonna sonora da repertorio napoletano. Banalità sulla tetta di Giulietta che porta fortuna. Unica cosa bella le inquadrature di Verona. Più per il soggetto che la fotografia.

Una vergogna cinematografica”Love in the Villa”. Non tanto per l’idiozia della trama, la pochezza degli interpreti o i grossolani errori nella spacciare per veronesi prodotti siciliani o napoletani. 

No, ma per il fatto indecente che la Regione ha sovvenzionato ‘Love in the villa’ con ben 200.000 euro e l’assessore regionale alla cultura, cultura, Cristiano Corazzari, se ne vanta tessendo le lodi. Dei vantaggi che il film avrebbe sull’immagine del Veneto. Scherziamo?  Se The Guardian commenta il film come “immediatamente dimenticabile” qualcosa vorrà pur dire. I soldi dei cittadini veneti meritano di essere spesi meglio. 

Netflix aveva scelto Verona per girare il film  ‘Love in the Villa’ in quanto città di Giulietta e “simbolo dell’amore”, ma anche per la sua bellezza. Iniziate il 27 settembre del scorso anno le riprese, annunciate con una conferenza stampa dal sindaco e dall’Assessore alla Cultura come un’opportunità per far girare l’immagine di Verona nel mondo, erano state fatte in centro storico, fra Piazza Erbe, Piazza Bra, Ponte Pietra, la Casa di Giulietta. Con una trasferta sul Lago.

Per più di due settimane il centro storico è stato il set del film di Netflix: dalla Casa di Giulietta a piazza Erbe, da Ponte Pietra a piazza Bra. La viabilità ha subito delle modifiche e la circolazione dei disagi. 

I veronesi, con le loro attività turistiche e di accoglienza e con gli innegabili valori storici, artistici e architettonici sono e restano i veri punti di forza della città. E di quelle porcherie spacciate per cinematografia non sanno proprio che farsene.