Crisi energetica, il Comune di Verona supporta i test per gli impianti geotermici. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica Tommaso Ferrari dopo aver incontrato i rappresentanti della società Geotermia Futura, che ha ottenuto dalla Regione l’autorizzazione alla ricerca delle risorse geotermiche, primo passo verso la richiesta di concessione per l’utilizzo sul territorio veronese.

Si tratta della fonte di energia che si ricava dal calore interno della Terra, finora poco utilizzata in Italia rispetto alle potenzialità di sfruttamento. Un’alternativa sostenibile alle fonti energetiche fossili che ora potrebbe dare risposte concrete ai problemi legati alla crisi energetica e anche all’emergenza climatica sempre più evidente. Da qui l’interesse del Comune. L’assessore Ferrari ha colto l’opportunità fornita dalla società trentina Geotermia Futura di esplorare nuove soluzioni, anche alla luce della positiva esperienza dell’Università di Verona. L’ateneo scaligero sta infatti risparmiando circa 2 milioni l’anno su luce e gas grazie alla scelta del geotermico per di riscaldare e raffrescare aule, studi e uffici del polo Santa Marta.

“Nei mesi scorsi Geotermia Futura ha presentato in Regione un’istanza di permesso di ricerca per impianti geotermici in alcune aree del Veneto, tra cui Verona, alla quale è seguita una lettera indirizzata al Comune. Da qui l’incontro con i referenti della società“, spiega Ferrari. “La concessione del permesso di ricerca è il primo passo per un’eventuale collaborazione che, come condiviso da entrambe le parti, non può prescindere dal coinvolgere Agsm Aim. Supportare queste indagini è fondamentale: la geotermia può rappresentare un’enorme possibilità per il territorio. Il calore fornito da impianti geotermici è scollegato da logiche di mercato ed è al 100% green”.

In sostanza significa che il nostro teleriscaldamento, che dipende dal gas che i veronesi stanno pagando a un prezzo altissimo, potrebbe in pochi anni essere molto meno caro e soprattutto sostenibile, in quanto senza CO2. Un vantaggio non solo per le bollette dei privati cittadini”, aggiunge Ferrari. “Pensiamo ai risparmi per gli impianti sportivi, gli ospedali, le piscine e i distretti di quartiere, che si riscalderebbero a costi molto bassi e in modo sostenibile. Il percorso virtuoso intrapreso dall’Università è un esempio interessante, e per questo daremo il nostro sostegno per verificare le condizioni per impianti geotermici nel territorio”.

Intanto è in corso a Milano l’ottava conferenza mondiale sull’energia fotovoltaica, in cui scienziati, ricercatori e produttori si confrontano sui progressi e le novità del percorso per generare energia elettrica dal sole. A coordinare i lavori Alessandra Scognamiglio di ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, energia e sviluppo economico sostenibile. Presente con 18 relazioni e 40 ricercatori, ENEA punta su tecnologie per contribuire alla decarbonizzazione, come celle solari ad alta efficienza, fotovoltaico smart, materiali, dispositivi e tecnologie innovative, evoluzione digitale dei sistemi, applicazioni per i sensori distribuiti e algoritmi per la scelta dei siti più adatti a intercettare la risorsa solare.