Spiega Paolo Tosato, confermato senatore per la Lega, che il movimento di Salvini ha pagato nelle urne il fatto di essersi assunto responsabilità di governo in momenti difficili: quando non si riusciva a trovare un premier dopo le elezioni del 2018; quando è esplosa la peggiore pandemia nel mondo dalla Spagnola del 1919 e quando è scoppiata una guerra in Europa, la prima dal 1939. E quando c’è il temporale, finire inzuppati di pioggia è più che una possibilità. Il ragionamento non fa una piega, però adesso la Lega tornerà nuovamente al governo e quindi, per non bagnarsi fra cinque anni, che farà? sarà collaborativa nell’esecutivo Meloni o sarà barricadera?

«Sarà collaborativa – risponde il senatore Tosato intervistato a RadioAdigeTv da Matteo Scolari e Beppe Giuliano nella trasmissione “Squadra che vince” -: intanto perchè ha vinto la nostra coalizione e gli elettori ci hanno indicato chiaramente la rotta. Eppoi, questi non sono tempi da prendere sottogamba: le emergenze sono già nella quotidianità. Abbiamo problemi veri da affrontare già domani mattina. Quindi, nessun timore: questo sarà un esecutivo coeso che lavorerà per il bene del Paese tutto senza guardare a come riconquistare i voti che domenica sono finiti altrove. Ma su un provvedimento non transigeremo…

Ecco, vede..

«…non molleremo sull’autonomia del Veneto. Negli ultimi cinque anni è stato un dossier impossibile da presentare. In fondo, nel governo c’erano PD e 5Stelle che non erano nostri alleati “naturali” e che non condividevamo la nostra impostazione. Non potevamo imporgliela. Adesso, però l’autonomia delle Regioni che l’hanno chiesta è nel programma elettorale. Programma sottoscritto da tutti i partner della coalizione di centrodestra. Quindi, non accetteremo alcun alibi: l’autonomia del Veneto va fatta in questa legislatura. Anche perchè questa non è più una “richiesta della Lega”, dopo il referendum del 2017 questa è una richiesta della popolazione del Veneto che l’ha approvata attraverso un referendum. E quando parla, il popolo va rispettato. Faremo questa partita in attacco, ma con serenità e con fiducia che il centrodestra porterà a casa, insieme, questo risultato».

Il Movimento 5 Stelle ha conquistato il Sud allargando la frattura fra il Nord ancorato all’Europa e il Mezzogiorno. Non temete sull’autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna la creazione di un fronte trasversale, centralista, in Parlamento che blocchi questa riforma?

«Guardi, fosse una richiesta della Giunta veneta una qualche reazione sarebbe da mettere in conto: davanti ad una proposta politica logico attendersi una reazione politica. Ma qui siamo andati oltre: sono i cittadini veneti – e ricordo che il referendum è stato approvato col 57% dei voti – a chiedere l’autonomia. Questo non può venir taciuto o cambiato in aula. Si chiama democrazia: il voto dei cittadini si rispetta. I veneti vogliono una maggiore libertà amministrativa e una più ampia responsabilità. Non chiedono l’indipendenza. Non chiedono più soldi da Roma, ma chiedono di poter amministrare meglio, con ancor maggiore efficienza, la cosa pubblica».