Agricola Tre Valli – cooperativa con sede a Verona, affiliata al gruppo Veronesi che si occupa ella parte produttiva per uova e carni di tacchino e polli – ha avviato da diversi giorni una procedura volontaria di ritiro di alcuni lotti di wurstel di propria produzione. Questo a seguito di alcuni casi registrati di Listeria che hanno colpito alcuni consumatori.

In una nota la società cooperativa annuncia che “ha attivato la procedura di concerto con le Autorità Competenti esclusivamente a titolo precauzionale, in quanto l’erronea conservazione del prodotto e il mancato rispetto delle indicazioni di cottura riportate in etichetta potrebbero rendere l’alimento non idoneo al consumo sotto l’aspetto microbiologico.

Considerata anche l’estate di caldo straordinario appena trascorsa e la possibilità che i prodotti in questione, una volta acquistati, possano essere stati trasportati, conservati impropriamente e poi consumati non seguendo le indicazioni riportate in etichetta, Agricola Tre Valli ha deciso di avviare questa attività cautelativa per ragioni prudenziali e a maggior tutela del consumatore. Il ritiro riguarda esclusivamente quanto prodotto e rimasto in commercio dopo l’estate, identificabile con il bollo CE IT 04 M e data di scadenza fino al 5 dicembre 2022 compreso. L’azienda sta lavorando con i propri clienti al fine di garantire che questi prodotti non siano più disponibili sul mercato e li ringrazia per la loro collaborazione”.

La società conferma altresì che da sempre opera nel pieno rispetto delle normative vigenti sotto la supervisione degli organi ufficiali competenti, prassi seguita anche per i lotti di prodotto oggetto del ritiro. Solo se i prodotti rispettano gli standard interni e quelli previsti dalla normativa possono essere commercializzati.

Allo stato attuale, tutte le analisi in autocontrollo effettuate dall’azienda sui medesimi lotti oggetto del ritiro e i campioni ufficiali effettuati sul territorio dalle Autorità Competenti danno un esito microbiologico assolutamente in linea e conforme con le indicazioni normative vigenti – prosegue la nota -. Si coglie l’occasione infatti per ricordare che i prodotti oggetto del ritiro sono da ritenersi idonei per il consumo se conservati adeguatamente e consumati previa cottura, come indicato sulle confezioni in etichetta. Si precisa che questo ritiro precauzionale e su base volontaria si riferisce esclusivamente ad alcuni lotti di prodotto e non riguarda in nessun modo tutti gli altri prodotti in commercio.

La società si scusa con i propri clienti e consumatori per qualsiasi inconveniente causato da questo ritiro volontario effettuato – lo ribadisce – in modo precauzionale”.

La Listeria monocytogenes è un batterio ubiquitario che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione. Può contaminare diversi alimenti – come il latte, le verdure, i formaggi molli, le carni poco cotte e gli insaccati poco stagionati – tramite i quali arriva agli esseri umani. Resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento nei cibi conservati a temperature di refrigerazione (4° C), ma è sensibile alle ordinarie temperature di cottura domestica.

Le infezioni da listeria sono abbastanza comuni, anche se nei bambini e negli adulti sani non causano in gare sintomi gravi. Tuttavia nei soggetti debilitati o immunodepressi e nelle donne in gravidanza, il batterio può causare anche una malattia grave. I sintomi variano da persona a persona e dallo stato di salute del paziente positivo.

Nelle forme meno gravi si presenta con sintomi simil-influenzali (dolori, febbre, stanchezza) e a carico di stomaco e intestino (nausea, vomito, diarrea). Nelle forme più gravi la listeriosi può portare allo sviluppo di meningiti o setticemia e all’aborto.