Luca Zaia e Massimiliano Fedriga hanno deciso e chiudono ogni spazio alle illazioni che li vorrebbero in partenza per Roma per andare a guidare qualche ministero. No, loro rimangono alla guida del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia.
Lo hanno detto rispondendo a specifiche domande in occasione della prima apparizione pubblica dalle elezioni, a Trieste.
“Mi piacerebbe continuare in Friuli Venezia Giulia ricandidarmi nel prossimo anno. Poi il risultato dipenderà dalla fiducia che i cittadini di questa regione mi vorranno dare”, ha detto Fedriga. “Spero che il dopo Fedriga sia Fedriga in Friuli Venezia-Giulia, questo è il mio auspicio, dipenderà dagli elettori”, conclude.
E Zaia, non senza una certa vena polemica, risponde alle illazioni che lo vorrebbero in partenza per Roma a fare il ministro. “Questa domanda me la fate ogni volta che si va a votare. Sono passato da commissario europeo candidato, ministro ecc. Io mi devo occupare del Veneto”. Se “io mollassi il Veneto significherebbe che molti dei progetti, non solo questi, rischierebbero di non vedere la luce. E ce n’è uno fondamentale per noi che si chiama autonomia”.
A differenza del collega di partito e governatore Fedriga, ricandidabile, Zaia alla scadenza del 2025 non potrà più esserlo in quanto ha già fatto tre giri, il massi mo che consente la legge. Quindi il suo voler dedicarsi solo alla sua regione è a tempo. E siccome i tempi della politica non sempre coincidono con quelli del calendario, se il termine ultimo delle elezioni regionali del Vento è il 2025, si sa benissimo che le decisioni sul dopo devono essere necessariamente prese prima. E i tempi sono maturi, perché manca poco più di due anni. E se Zaia assicura che andare a Roma non gli interessa, voci di corridoio provenienti da ambienti solitamente bene informati non escludono che preferisca andare a Bruxelles già nel 2024, quando ci saranno le elezioni europee.
I tempi per la successione si stringono. E non sono più una questione della Lega, ma anche di Fratelli d’Italia che in Veneto è il primo partito e a buon diritto rivendicherà la Presidenza regionale.