(di Eugenio Pio Botti) Desidero richiamare l’attenzione sul ddl Anziani proposto dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali  Andrea Orlando, ultima creatura del Governo dei Migliori al quale per non farci mancare nulla viene aggiunta la Riforma dell’Indennità di Accompagnamento con l’intento palese di relegare nel ghetto chi non produce!

Riprendo in parte comunicazione web di Fanpage. Scritto e detto dalla presidente della Fondazione Promozione Sociale Marzia Breda: “Nell’ultimo Consiglio dei ministri del governo Draghi, si è parlato anche della riforma per gli anziani non autosufficienti. Il governo l’ha definito ‘un provvedimento di notevole impatto sociale’. Certo un disastro sociale! Alcune associazioni di categoria alzano la voce: “C’è tanta propaganda nel presentare il provvedimento sostenuto dal mainstream mediatico -dice Maria Grazia Breda- presidente della Fondazione Promozione Sociale- ma la sostanza è una tragedia per le famiglie: diritti e novità non ce ne sono, le famiglie continueranno ad essere in balia di se stesse”.
Ad onor del vero  la data limite per i decreti che metteranno in pratica le riforme è fissata al 31 marzo 2024.

“Questa legge non dà nessuna risposta al 96% dei malati non autosufficienti, e non la dà nemmeno agli altri, quel 4% di anziani malati che rientra nei parametri Isee necessari per avere assistenza”- afferma Maria Grazia Breda in un’intervista al Fatto quotidiano-. “Il testo fa continuo riferimento alla disponibilità e ai limiti delle risorse economiche, che non bastano. Non c’è nessuna presa in carico del malato cronico non autosufficiente da parte del Servizio sanitario nazionale, a parte per le prestazioni sanitarie che sono già previste”.

Sono previsti dei termini oltre i quali il malato cronico deve pagare il 50% delle cure. Poi, “le Regioni hanno iniziato a inventare delle commissioni per valutare non tanto la tua necessità di cure, quanto l’entità del patrimonio che ti permetterebbe di curarti da solo”. Si tratta, quindi, principalmente di una questione economica: “Così si sono impoverite, e continueranno a impoverirsi, le famiglie”. Il rischio, per Breda, è che la cura delle persone malate croniche non autosufficienti diventi “l’ambito in cui se ci sono i soldi, bene, se non ci sono, pazienza”.

Donatella Oliosi, presidente dell’associazione veronese Di.A.N.A. onlus dedicata ai diritti dei non autosufficienti, sottolinea che le persone malate non autosufficienti “non vengono presentate per quello che sono, cioè malati cronici. Nel provvedimento non viene mai usata la parola ‘malato’ – che effettivamente non appare mai nelle 11 pagine di ddl – ed è fatto con malizia”, perché se fossero indicati come malati ricadrebbero nel quadro dei Livelli essenziali di assistenza, i criteri che devono essere rispettati dal Servizio sanitario nazionale. Invece, in questo modo, gli sono riconosciute “cure che non vengono erogate a lungo termine, ma solo in base alle risorse”.

Per quanto attiene la Regione Veneto mi astengo da ogni commento sia per il Sociale che per il Sanitario, ogni cittadino ha già le idee chiare. Per l’indennità di accompagnamento….prossimo capitolo. Ringraziando per l’attenzione mi auguro che NON continui lo smantellamento dello Stato Sociale a favore  delle compagnie di assicurazione.