Alla fine ce l’abbiamo fatta: anche questa campagna elettorale è andata in archivio. Oggi anche don Camillo e Peppone si prendono una pausa di riflessione. Ma resta l’incognita di come si vota, perchè il rosatellum col suo combinato di collegi uninominali e plurinominali – tutto in un solo foglio – può mettere in imbarazzo anche l’elettore più esperto. E le schede nulle, non valide, sono in numero sempre maggiore nelle competizioni elettorali e questo è un grave danno per la democrazia nonchè un incredibile spreco.

Ecco una guida pratica, semplice semplice, per affrontare con serenità il voto di domani.

Prima annotazione importante, attenzione: si vota soltanto domani, domenica 25 settembre. I seggi saranno aperti dalle 07.00 alle 23.00. Il diritto di voto potrà essere esercitato per entrambi i rami parlamentari da tutti i maggiorenni, in virtù della modifica apportata dalla legge costituzionale 18 ottobre 2021 che ha soppresso la preesistente soglia minima dei 25 anni di età per il Senato. Quindi, un diciottenne al primo voto dovrà votare per Camera dei Deputati e Senato della Repubblica.

Come si vota: Al seggio vengono consegnate all’elettore le due schede, una rosa per la Camera ed una gialla per il Senato. I modelli delle due schede sono identici. Le schede recano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione ad esso collegate. A fianco dei contrassegni delle liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale. 

Il voto è espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale ed a favore della lista nel collegio plurinominale.

Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata. In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale.

Le modalità di voto sono riportate anche nella parte esterna della scheda elettorale, precisando che:
il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato;
il voto espresso tracciando un segno sul nome del candidato uninominale collegato a più liste in coalizione viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio uninominale.
Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante rettangolo contenente il contrassegno della lista ed i nominativi dei candidati, il voto è comunque valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista.
Se l’elettore traccia un segno sul contrassegno e un segno sui nominativi dei candidati nel collegio plurinominale della lista medesima, il voto è considerato valido a favore sia della lista sia del candidato uninominale collegato.
Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto è nullo, in quanto per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non è previsto il voto disgiunto.

Quindi, per non sbagliarsi, basta fare una croce sul simbolo del partito scelto. Automaticamente il voto andrà al candidato collegato dell’uninominale e ai candidati del proporzionale. Facile, no?