Il leader di Azione Carlo Calenda in un sabato mattina in Piazza dei Signori (e per di più a un’ora che di solito vede i veronesi impegnati con l’aperitivo), per un evento elettorale che un tempo sarebbe stato normale ma oggi, con la prevalenza dei dibattiti televisivi e dei social, sembra quasi un’occasione da segnalare. E ad ascoltarlo non c’erano solo i passanti e gli attivisti del partito, ma un buon gruppo di potenziali elettori compresi anche rappresentanti politici, come la senatrice Daniela Sbrollini e il deputato di Italia Viva e sindaco di Garda Davide Bendinelli. Soddisfatto della partecipazione il segretario di Azione Verona Marco Wallner: “E’ andata molto bene”.

Tra una battuta sugli improbabili temi che vanno per la maggiore in questa campagna a due settimane dal voto (“Con la crisi in arrivo e centinaia di imprese che rischiano la chiusura, la politica si divide su Peppa Pig. E poi dite che non ce lo meritiamo un meteorite?”) e una frecciata a uno dei suoi bersagli preferiti (“Ho fatto un lungo giro in Veneto e credo che Salvini lo voteranno in pochissimi”), il leader di Azione ha presentato il programma e i candidati e approfondito i temi del giorno.

“Se con lo scenario che si prepara crediamo davvero”, ha sottolineato Calenda, “che si possa ripartire da coalizioni che non hanno due persone che la pensano allo stesso modo o mettere a governare gente che non ha mai governato niente, cosa potrebbe andare storto? E infatti finirà che non vincerà nessuno e si farà un nuovo governo Draghi”. Ragionando sulle possibilità che sembrano aprirsi per il Terzo Polo insieme a Italia Viva, Calenda si è detto convinto che il Terzo Polo insieme a Renzi potrebbe superare il 10%, puntando addirittura al 12% a livello nazionale e ostacolare così il centrodestra.

“Ci arriveremo perché lo confermano tutti i sondaggi, Pagnoncelli in particolare dice che in una settimana abbiamo preso quasi due punti percentuali”, ha puntualizzato. “Quello che sta succedendo è che finalmente si è mossa una marea di persone che si è stancata di una politica che continua a parlare di fascisti e comunisti ma poi sul rigassificatore, l’istruzione o la sanità non decide niente”, ha aggiunto poi. “Il modo di fare politica di Draghi ci è piaciuto, quindi abbiamo bisogno di poterlo scegliere. Non possiamo dire che ci piacciono Draghi e Mattarella quando poi votiamo persone che hanno un modo di far politica che è l’esatto contrario. Noi siamo per una politica concreta, pragmatica e di buon senso, che guarda al fare ma senza estremismi”.