(di Duffy Duck) Toh, guarda: due giorni senza qualche auto (mica tutte, eh) e a Verona l’aria è tornata pulita e respirabile. Se volessimo imbastire una polemichetta sul nulla, ci basterebbe la toccata e fuga del PM10 per dar fuoco alle polveri, naturalmente sottili. Invece no. “Fortuna” che i riscaldamenti sono ancora spenti e la crisi rallenta le fabbriche. Perché inquinamento, rischi per la salute, limitazioni alla mobilità privata, emergenza climatica, dissesto energetico e bollette bollenti (tutto verissimo) sono temi troppo seri per buttarla in vacca con la solita altalena politica di accuse e difese a corrente alternata.

Alternata, sì. Come l’alternanza di battibecchi tra chi governa e chi è all’opposizione, che è dannosa ma anche ridicola e imbarazzante. Quando entri nella stanza dei bottoni capisci come girano le cose e ti tocca spiegare che la colpa è dell’alta pressione che impedisce il ricambio d’aria, il che peraltro è corretto. Quando invece ti ritrovi in minoranza, pur ammettendo “che i blocchi antismog discendono da meccanismi automatici”, non rinunci a sottolineare che “è però compito del sindaco e delle istituzioni adoperarsi per cercare vie alternative, tanto oramai è risaputo che le auto non sono le principali colpevoli dello smog”. Ma dai?

In questo primo scorcio di nuova amministrazione annotiamo il buonsenso di Michele Bertucco il quale, pur convinto ambientalista, da quando è assessore nella giunta di Damiano Tommasi non interviene più sul tema. Scrive tutti i giorni di clima, ambiente, energie alternative, economia circolare e urbanistica: ma lo fa nel suo spazio online, senza alimentare polemiche. Anzi, oggi potrebbe dare alla sua giunta utili suggerimenti per alimentare il confronto con la parte avversa, come dieci mesi fa.

Ad esempio nella sua nota pubblicata da L’Adige (a questo link) in cui sottolineava che “da 20 anni gli amministratori veronesi e veneti continuano a ripetere la solita tiritera: la qualità dell’aria è critica ma bisogna pazientare per vedere gli effetti degli interventi strutturali. Peccato che nessuno ci dica quali sarebbero questi interventi”. Giusto. Adesso la nuova maggioranza ha l’opportunità non solo di dire come vorrebbe agire, ma anche di farlo: e sarà giudicata sull’efficacia delle iniziative, come le giunte precedenti.

Non siamo (e neanche i cittadini) così ingenui da non sapere che alzare o abbassare i toni a seconda dell’argomento è un meccanismo basilare della politica, ma un limite bisognerebbe pur porselo. L’ex sindaco Federico Sboarina ha lamentato il ritardo nella comunicazione anche per lo scarso preavviso concesso ai cittadini: “nemmeno 12 ore per comprarsi il biglietto dell’autobus”, ha detto due giorni fa (questo il link alla sua dichiarazione su L’Adige). A parte che in 12 ore ce la fai eccome a raggiungere una rivendita, un ex primo cittadino dovrebbe sapere che i biglietti si possono comperare anche in autobus, sia dal conducente che dalle emettitrici automatiche. E poi altre critiche che riecheggiano quelle che la sinistra rivolgeva a lui.

Infatti l’Amministrazione gli risponde (non direttamente: nel comunicato a questo link dove annunciava il via libera per oggi), sottolineando quale sia il meccanismo meteorologico delle PM10. “L’allerta anomala per questo periodo è collegato a un’alta pressione con un ristagno delle polveri che ha portato all’innalzamento dei livelli. Situazione che non ha riguardato solo Verona”. Così evidente che, a saperlo anche solo un anno fa, esponenti dell’attuale maggioranza avrebbero evitato di attaccare Sboarina sul medesimo argomento. O forse no. Insomma, sempre su e giù dalla stessa giostra.

Non aveva torto Bertucco spiegando a Capodanno che oltre allo stop delle auto “ai cittadini si chiede di abbassare la temperatura dei termosifoni, ma la politica è la prima a mostrarsi refrattaria alle misure antismog. Alla città manca ancora un’alternativa all’auto comoda, efficiente e confortevole. Il filobus è strutturalmente impossibilitato a essere la soluzione. Quali sarebbero le misure strutturali di cui dovremmo attendere gli effetti?”. Ok, ora che avete l’attenzione di tutti i veronesi, presentateci le vostre linee guida.

Siamo consapevoli che non esiste governo o giunta né opposizione in grado di spostare l’anticiclone africano e richiamare dall’Atlantico la pioggia di cui c’è un gran bisogno. Ma – lo dico a politici e amministratori – potreste concentrarvi sulle iniziative a breve e lungo termine per rendere l’aria più pulita e la vita dei veronesi meno affannosa? Meglio ancora se la smetteste di misurarvi chi ce l’ha più green.