La chirurgia refrattiva con ICL risolve i difetti visivi più gravi ma sono ancora pochi, in provincia di Verona, i centri ad eseguire interventi con queste moderne lenti. Per saperne di più, abbiamo intervistato il Dott. Sandro Soldati che guida l’unità di chirurgia oculistica “Centro Vista Laser” al Cems, Centro Medico Specialistico di via Fava a Verona. Oltre al laser a femtosecondi per la chirurgia della cataratta, al laser ad eccimeri per la chirurgia della miopia e degli altri vizi di refrazione, tra i servizi offerti c’è anche la chirurgia refrattiva con ICL.

Partiamo dalla domanda più semplice: cosa sono le ICL?

«La traduzione letterale di ICL è Implantable Collamer Lens – risponde Sandro Soldati -. Sono lenti in “collamero” che si arrotolano per essere inserite nell’occhio attraverso un’incisione di circa 3 mm e posizionate davanti al cristallino e dietro l’iride. Il collamero è un materiale biocompatibile al 100% e molto malleabile. Ogni lente prodotta negli Stati Uniti viene progettata su misura per il paziente in base al difetto refrattivo, alla forma del suo occhio e, di conseguenza, alla posizione precisa in cui la lente sarà impiantata».

Quando è indicata la chirurgia refrattiva con ICL?

«Quando siamo in presenza di difetti visivi importanti o patologie della cornea per le quali la chirurgia al laser non è la soluzione ottimale o non può risolvere completamente il difetto. Grazie alle ICL si correggono la miopia fino a 20 diottrie e l’ipermetropia fino a 10 diottrie, anche quando associati ad astigmatismo elevato».

Dottor Soldati l’uso delle ICL prevede un intervento chirurgico complesso?

« L’operazione per posizionare le ICL nella sede intraoculare migliore dura pochi minuti, è completamente indolore per il paziente grazie all’utilizzo di un collirio anestetico e consente il recupero visivo in 12-24 ore. L’intervento è, quindi, complesso solo per chi lo esegue. Un ulteriore vantaggio di questo intervento è che conserva intatta l’anatomia oculare, senza intervenire sulla cornea: funziona in armonia con l’occhio naturale, garantisce un’elevata nitidezza della visione e non induce lo sviluppo della sindrome dell’occhio secco. Dopo l’intervento – sottolinea Sandro Soldati – , l’occhio viene medicato con colliri antibiotici ed anti infiammatori. Il paziente segue una terapia farmacologia domiciliare ed effettua i controlli di routine programmati, evitando, nei primi giorni, attività fisiche importanti».