Umberto Bossi ha fondato una sua corrente per portare avanti all’interno della Lega la linea autonomista e ‘padana’. Si chiama Comitato del Nord e sta già ottenendo delle adesioni in Veneto e in Lombardia. Lo scopo è riequilibrare dall’interno la politica ‘italianista’ di Salvini ritornando alle origini del movimento leghista.
Bossi, 81 anni e malandato, pareva non fosse stato eletto, tanto che Salvini stava già pensando di proporlo come senatore a vita. Ma poi, dopo un riconteggio dei voti, il ministero dell’Interno ha comunicato l’elezione  del ‘senatur’.
Lui non avrebbe voluto ricandidarsi, ma lo ha fatto cedendo alle pressioni degli amici e, come ha spiegato, per “rispetto ala militanza”.
E la militanza sarà il punto di partenza per correggere la linea politica di Salvini che secondo Bossi, ma non solo Bossi, non ha pagato proprio perché ha trascurato il tema fondante della Lega che è appunto quella dell’Autonomia e della difesa degli interessi del ‘Popolo del Nord’, delle partite Iva e della lotta alla burocrazia. Una linea destinata a raccogliere molti consensi all’interno di una Lega molto delusa per l’enorme emorragia di voti verso FdI.
Contemporaneamente alla notizia della costituzione della corrente bossiana la segreteria della Lega ha diffuso un comunicato nel quale scrive che “dopo trent’anni di battaglie, questa sarà la legislatura che finalmente attuerà quell’autonomia delle Regioni che la Costituzione prevede. È nel programma del centrodestra, non costerà nulla anzi farà risparmiare milioni, avvicinerà i cittadini alla politica, taglierà sprechi e burocrazia. E il ministero per le Riforme e gli Affari regionali sarà protagonista di questa pacifica rivoluzione”. Una contemporaneità che ha l’aria di una rassicurazione al Popolo del Nord e di una risposta alla mossa del vecchio leone che ruggisce ancora.