Solo nei primi 8 mesi del 2022 in Italia 3 morti al giorno. Oggi è la Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. L’Anmil, l’associazione dei mutilati e delle vittime sul lavoro, ha diffuso dei dati allarmanti forniti dall’Inail. Solo nei primi 8 mesi del 2022 sono stati denunciati 484.561 (cioè 2.019 al giorno), con un aumento del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021. Le malattie professionali sono state 39.367 (+7,9%). Gli incidenti mortali sul lavoro sono stati 677, con una media di quasi tre morti al giorno. Rispetto al medesimo periodo del 2021, quando le vittime furono 772, si registra un sensibile calo del 12,3%.
“Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita” ha commentato ill Presidente della Repubblica. Ed ha definito quello delle morti sul lavoro “un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”.
I troppi incidenti sul lavoro, sottolinea il Capo dello Stato “raccontano storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia”.
“Lo sviluppo di nuove tecnologie – avverte Mattarella – ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo, questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione”.  

I dati Eurostat sul 2018 sono i più recenti.
In numeri assoluti l’Italia con 523 morti è seconda solo alla Francia (615). Ma rapportando gli incidenti alla popolazione la situazione è più grave in Romania, Lussemburgo e Lettonia. Molti decessi ci sono stati anche in Spagna (323), e in Germania (397), anche se quest’ultima nazione ha 83 milioni di abitanti, a fronte dei nostri 60.

La media comunitaria di decessi in incidenti è di 1,77 / 100 mila lavoratori. L’Italia è a 2,25. La proporzione peggiore si riscontra in Romania (4,33), Lussemburgo (4,22), Lettonia (3,27), Bulgaria (3,14), Lituania (3,5) e Croazia (3,4). Sotto la media Malta, Slovenia, Polonia, Danimarca e Svezia con il numero di morti che rimane sotto 1/100 mila lavoratori in Finlandia (0,99), Grecia (0,97), Germania (0,78) e Olanda (0,6). 

Nel 2018 nell’Ue si sono verificati 3,1 milioni di incidenti non mortali. Per ogni incidente mortale ce ne sono 940 non mortali. 2 incidenti non mortali su 3 hanno come vittima dei maschi, differenza dovuta evidentemente al diverso impiego nel lavoro deiìgli uomini e delle donne.